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Di: Maeve (Firmato) - Data: 18/11/2009 15:53 - A: Nascondino (La Bestia)

Complimenti. L'ho letta dimenticandomi di respirare.

E di ricominciare quando è finita.

Di: Nykyo (Firmato) - Data: 31/01/2007 11:34 - A: Ogni bel gioco dura poco (L’alba)

Un uccellino verde mi aveva detto che amava particolarmente questo capitolo. Beh posso comprenderlo. E' davvero molto molto bello.
Non un capitolo facile, non di immediata comprensione, ma è così che deve essere, perchè è così che tutto diventa reale e come sempre i tuoi personaggi vivono.

Trovo difficile far citazioni anche in questo caso. Perchè ci sono parole perfette, intrecciate in frasi che hanno prima di tutto una poesia musicale e poi anche un senso struggente. Non è cosa da tutti riuscire a sposare poesia, crudeltà e senso compiuto (il desiderio di andarsene impresso nella direzione dello sguardo. Ecco un ottimo esempio e poi... Fine del ragazzo più inutile della terra... ecco, dice poco e insieme dice tutto, non solo la singola frase, tutto il pezzetto).

Ho amato molto Remus in questo capitolo. Veniva voglia di sostenerlo, perchè ha ragione: amare così è sfiancante, logorante, terribile.

Eppure ama. Non avevo dubbi su questo. La bestia è prigioniera in lui e lui è prigioniero in questo amore che lo sfinisce ma di cui non può fare a meno.
Non lo so se ha fatto davvero quel che ha fatto solo per amore, o se a volte l'uomo è più bestia del lupo quando viene ferito così a fondo da sentirsi impazzire. Del resto gli animali non hanno istinto di rivalsa, gli uomini sì. Gli uomini, ammettiamolo, sono crudeli e godono del dolore quanto le bestie non fanno. Quindi, no, non so fino a che punto gli credo, però so che lo capisco e che non posso biasimarlo.

La cosa che più mi piace di tutto il capitolo è il fatto che all'inizio Sirius voglia credere che Remus non sappia, non ricordi, non abbia voluto.
Certo, così è più comodo, vero Sirius? Così non devi sforzarti per continuare a tenere in piedi l'amore, oltre il disgusto e soprattutto il terrore che non smetterai mai davvero di provare (ma Remus è più forte della bestia, ha ragione. Anche per questo non so fino a che punto credo ai suoi perchè).
Sì sarebbe più facile, ma è comunque bello quellìiniziale impeto protettivo. In parte forse è dettato da un ulteriore motivo di comodo: se Remus non sa, se non era "presente" allora Sirius più sentirsi meno debole, fragile, patetico. Però, è anche istinto nei confronti del proprio compagno e con quel che è successo non è che sia poi tanto scontato provarlo.
Insomma, tanto sproloquio per dirti che questo ragionamento di Sirius, unito poi alla consapevolezza delle righe finali è (non offenderti ti prego, prendila per il sentito complimento che è ^_-) una delle cose più tenere che tu abbia mai scritto. Sì, non pucciosa, non facile, non dolcemente zuccherosa, per nulla melensa (manco lontanamente vicina al melenso), ma a suo modo ruviadamente e dolorosamente tenera come poche.
Il che rende ancora più piacevole l'insieme del racconto.

Come al solito sei stata incredibilmente brava e non mi bastano i complimenti per dirti quello che non ci sarebbe nemmeno bisogno di ribadire, tant'è lampante: sei una scrittrice favolosa.

Ny

 

Di: Nykyo (Firmato) - Data: 31/01/2007 11:03 - A: Giochiamo?

Impossibile commentare questo capitolo con delle citazioni, dovrei citare ogni singola parola.
La filastrocca è... oh, diavolo, c'ero io in chat con Mary quando l'è venuta quell'idea e mi ricordo che diceva, su questa Ale è capace di farci faville. Mai dubitato, ma caspita che faville.

Non sono nemmeno in grado di dirti coerentemente cosa mi colpisce di più, se il dolore terrorizzato di Sirius, o la folle disperazione di Remus, oppure ancora la sofferenza implacabile della bestia alla fine. Bestia che dovrebbe farmi provare solo repulsione e invece mi riempie di una malinconia rabbiosa. Prigioniera, non sarà mai libera.

Impossibile ritrovare la coerenza nel mare di sentimenti che mi hanno sommersa leggendo, che mi hanno fatto trattenere il fiato, che mi hanno portata ad amare follemente una bestiality, genere che non amo per nulla. Lo so che non è finita, lo so che all'ultimo capitolo finirò con l'amarla ancora di più.

Posso solo rimarcare un paio di colpi di genio che incredibilmente riescono ad elevarsi al di sopra di qualcosa che è già di per se geniale.
La prima cosa, come ti ho già detto al telefono, è la constatazione che fa ad un tratto Sirius di aver commesso due volte lo stesso errore, cioè quello di mettere Remus nella condizione di uccidere... e di uccidere lui, questa volta, per di più.
E' perfetto come un cerchio che si chiude.
La seconda è il sopraggiungere dell'alba. Ecco, se Remus avesse vinto la lotta con la bestia senza l'aiuto dell'alba l'avrei trovato comunque credibile (per me Remus è uno che ha la forza di volontà di una roccia), ma così è fantastico. La luna sconfitta, l'uomo che pur non essendo davvero libero (ma quanto è bello anche il passo in cui la bestia gioisce nel tenere finalmente tra le mani il filo del destino, così come stringe la preda... però il finale lo è anche di più) ha vinto, anche con un pelino d'astuzia (aspettando che l'alba lo soccorresse). La bestia sembra quasi di vederla morire, in quel morso fiacco che non ha più forza sufficiente ad uccidere e anche se il motivo per cui voleva assaggiare la pelle di Sirius era di azzannare, lacerare, uccidere, beh... resta una sensazione che invece quello che la bestia si sente negato sia il possesso intero di Sirius (malgrado l'abbia appena posseduto fisicamente), forse addirittura un possesso che in modo distorto sia amore... oh, insomma non lo so spiegare meglio di così... questa recensione è un disastro, abbi pazienza, non è facile commentare cose così forti e intense.

Vado all'ultimo capitolo, a farmi dare da te la mazzata finale.

Ny

Di: Nykyo (Firmato) - Data: 31/01/2007 10:14 - A: Mosca cieca (La Preda. )

Non è che posso cominciare ogni recensione gridando "favoloso!", ma diamine ce ne sarebbe motivo.

Dunque... Sirius. Dio quanto è lui. Fa una cazzata grande come un palazzo a dieci piani e poi il problema qual'è? Che Remus lo ignora. Egocentrismo saltami addosso e portami via, voglia di non riflettere pure... e dopo si meraviglia se a saltargli addosso è la bestia...

Ma è Sirius, non mi aspetto di meno da lui e, infondo, non è mica scemo, infatti sa benissimo cosa davvero deve temere: Sirius aveva paura dell’uomo imprigionato nella bestia.
Aggiungerei che aveva ragione. Oh, sì...

Non so perchè ma la stamberga vuota mi ha messo addosso un vago magone. E' stonata questa muta senza gli altri Malandrini. Graffia come unghie su una lavagna. Non so spiegarti perchè, ma è così. Non stonata nel racconto (prima che tu capisca male), intendo stonata nella vita di Remus e degli altri. La trovo dolorosa... forse è che è profetica di tante altre lune vissute con accanto solo la bestia, gli amici ormai perduti. Davvero non lo so, so solo che mi colpisce.

E poi è strepitosa la fuga di Felpato. Perfetta! Corre, corre e riesco a vederlo, a sentirlo, a percepire quanto vada veloce e quanto poi sfinito rallenti.

Splendido davvero il modo che hai scelto di far parlare Remus con la luna, attraverso la bestia, e Sirius, invece, col cane nero, come se, nonostante sia un'entità unica (è un Animagus, avrà del cane gli istinti, quando è mutato, ma immagino non sia proprio scisso quanto Remus) ci fossero due Sirius. Felpato direi che è più saggio del ragazzo che si porta dentro.

Mi piace immensamente anche la luna. Povero Sirius, alla fine sono in due a dargli la caccia. Non c'è solo la bestia, anche la luna lo marca stretto e alla fine lo inchioda.

Una frasetta da ricordare: A sfiorare i ciuffi scomposti dei suoi peli sui garretti vorticanti.
Queste sono finezze da vero scrittore, molto oltre il limite amatoriale di una ff.

Proseguo col cuore in gola.

Ny

Di: Nykyo (Firmato) - Data: 31/01/2007 09:58 - A: Nascondino (La Bestia)

Splendido esordio.

Ma come fai? Sei incredibile! No, a dire il vero, lo so come fai, è tutto merito di quello che si chiama talento. C'è chi non ne ha per niente, chi ne ha un briciolo e chi, come te, ne è talmente pieno che lo fa sprizzare da ogni singola parola e frase, qualunque cosa scriva.

La dualità di Remus, il suo sordo dolore e rancore folle, tutto è espresso a meraviglia, solo con l'uso di una prova secca, incisiva, ficcante (termine che una volta hai usato tu, e che ora ci sta a meraviglia).
Il lupo è lupo come più non potrebbe esserlo. E' splendido e già so che leggere tutto questo racconto manderà il mio povero inadeguato Fenrir a farsi una vacanza, perchè dopo questo lui sembrerà Ezechiele della Disney. Ma non importa, leggerti è troppo bello.

Il mio pezzo preferito in assoluto è questo... devo, devo citartelo per intero, non resisto:

Era riuscito a spingersi nel folto della foresta, prima che la bestia esigesse il predominio.
Della muta ogni volta ricordava quello sdoppiarsi della mente che gli faceva intuire un dolore profondo di cui quasi provava pietà.
La bestia soffriva.
Come lui.
Forse più di lui.
Quando finalmente si liberava a stracciare anima e pelle insieme agli abiti, l’ululato di puro trionfo gli echeggiava nella mente per lungo tempo.
Quegli attimi erano terribili più del dolore fisico che provava.
Ogni luna era come se scavasse sempre più a fondo, scardinando ossa e muscoli con una furia cieca che faceva impallidire.
Era l’euforia di un prigioniero che finalmente ottiene la sua ora d’aria.
Remus aveva paura che prima o poi potesse finalmente prendere il sopravvento.
Quando riemergeva, alle prime luci dell’alba, l’urlo frustrato del recluso durava sempre un po’ di più
.

C'è tanto più Remus in queste poche righe di quanto io sia capace di esprimere.

E poi... la luna con le labbra terrose... ma come diavolo ti vengono? Talento, come dicevo. Di quello vero e prezioso che sarò sempre felice di potermi godere ad ogni tuo nuovo racconto.

Vado avanti al prossimo capitolo. Scommetto che prima o poi mi finiranno gli aggettivi adeguati a commentarti, lo so già che andrà in crescendo.

Ny

Di: Grace (Firmato) - Data: 30/01/2007 16:27 - A: Nascondino (La Bestia)

Toc toc
*Grace sneaks in*

Ecco. Io ci ho provato, davvero. Vedi? ho cercato di non soffermarmi, ho cercato di leggere "oltre", ma non ce la faccio. Non ci riesco proprio. Il solo accenno alla violenza mi stringe lo stomaco e mi sento male. E scherzi a parte, non è banalmente questione di cuore di panna. E' proprio che ho una capacità di immedesimazione eccessiva, e in questi casi, ovviamente, non gioca a mio favore.
Però volevo dirti lo stesso che l'ho letta. O almeno, che ci ho provato. Chiedo venia, ma è più di quanto sia in grado di digerire. *blush*

Però mi vuoi bene lo stesso, vero? ;-)

Di: TwinStar (Firmato) - Data: 29/01/2007 17:57 - A: Ogni bel gioco dura poco (L’alba)

Degna conclusione di una storia stupenda. Questa tranquillità giunta con l’alba (o con la luce della lampadina sul comò, vista la mia stupenda metafora dei mostri sotto al letto che ho fatto prima? XD) proprio in quanto calma, tranquilla, è quella che fa più paura.

Perché adesso non ci sono più scuse. Non c’è più la luna, il lupo, o la fantasia turbata da un cieco terrore. Adesso non ci sono più scuse, bisogna che si parli.

E’ interessante secondo me, è la prima cosa che noto, che a inizio storia è Sirius che vuole insistentemente trovare modo di parlare con Remus e Remus che evita il discorso inventandosi impegni impellenti o chissà che altro. Probabilmente pensa che sarebbe inutile parlare con Sirius. Probabilmente pensa che non abbia imparato la lezione. Probabilmente ne è convinto Sirius più di lui perché la prima cosa che pensa di fronte alla cieca violenza del licantropo è che il “gattino” stia cercando di insegnargli qualcosa, mentre Remus se la ride e batte i piedi tutto contento, come un bambino. Che è una capo di merda lo sa lui prima degli altri, che è un cazzone irriflessivo idem. Questo non significa che si voglia sforzare per cambiare, evidentemente gli sta più che bene così, oppure è semplicemente più facile.

Remus però non lo vedo molto meno “vigliacco” di Sirius a inizio storia. Ha motivazioni forti per evitare il discorso, motivazioni che Sirius non comprende. Ma perché essere violentati da un licantropo invece è bello? No, non lo è, ma quando è Remus ad avere i coltello dalla parte del manico, non si fa remore di puntartelo alla gola. Remus vuole parlare? Allora si parla. E’ Sirius a sentire questo bisogno? E a che servirebbe? Intendiamoci, sono convinta che la discussione non è il modo migliore per interagire con Sirius quindi anche io penso come Remus che Sirius non imparerebbe niente e che sarebbe solo uno spreco di tempo. Però è interessante notare questa somiglianza, a dispetto del fatto che sono due persone tanto, troppo diverse.

 

Alla fine i nodi vengono al pettine e Sirius ne fa doppiamente le spese, a livello fisico e psichico. Vengono al pettine per modo di dire, perché alla fine che risolvono? Se è Remus che vuole parlare giungono a una conclusione? Assolutamente no, si parlano addosso, si accusano, e restano segregati nei loro due piccoli micromondi sicuri. Remus che non si fa passare nemmeno per l’anticamera del cervello che quella risata di Sirius possa significare altro (e dopo essere stati violentati, chi non si farebbe venire le lacrime dalle troppe risate hahahahah che bello!!!!); Sirius dall’altro lato si fissa sul fatto “sono vivo, questo conta, non voglio sapere perché”. Sono due vittime, né più né meno, e in quanto vittime si sentono giustificate ad essere così egoiste.

E un comportamento umano ma a questo punto nessuna meraviglia se finiranno ad azzannarsi alla gola a vicenda.

 

In conclusione di questo mio papiro fondamentalmente inutile, che dire? Che hai il dono raro di saper affrontare tematiche dure, realmente dure, senza far perdere di vista al lettore che oltre queste brutture c’è altro su cui vale la pena di soffermarsi. E’ un intrico di pensieri così curato, affascinante e terribile come raramente ne ho visti. E se per leggerti mi tocca sorbirmi anche fic con Severus etero come protagonista ben vengano, perché so che saranno comunque capolavori! ^_^

Di: TwinStar (Firmato) - Data: 29/01/2007 11:51 - A: Giochiamo?

E’ un capitolo terribile, questo.
Lo dico senza problemi o senza pericolo di risultare incoerente dal momento che te l’ho proposta io questa tematica e naturalmente non mi potevo aspettare da una bestiality roba alla “oh, ti ho sempre amata grosso lupo peloso e puzzolente con la bocca sbavante!” (immaginare Sirius con occhi a cuoricino tipo Sakura quando vede Sasuke, o tipo Mary quando vede scene di nudo in Dracula di Bram Stoker – ce e fossero senza passera….). D’altronde mi hai abituata a cose che PER ME sono decisamente più devastanti come, ma dico un nome a caaaaaaso, Briciole. E il problema non si pone. Per cui niente traumi infantili, giuro, posso leggere e commentare questo capitolo senza farmi venire le turbe. Il tocco di classe è stato il modo in cui hai inserito questa filastrocca, ammettiamolo: io ti ho dato l’imbeccata facendoti conoscere questo libricino per bambini, ma usarla in maniera splendida all’interno della storia, terribile e perfettamente compenetrato con l’orrore di questo rapporto inumano è tutta farina del tuo sacco quindi onore al merito.
(Applausi applausi! Applausi per Ale! Ale! Ale! XD)
PUM!
*Mary crolla a terra senza vita lasciando al vento come ultime parole “Dite a Sasuke che avrei tanto voluto aiutarlo a ricostruire sessualmente il suo clan”
Cameron (la strafiga): “Dottor House, ma l’ha abbattuta!!!”
“Non c’era più niente da fare per lei, nemmeno per un genio come me”
Chase (il gay): “Dottor House, lei è sempre così umano!”
Recuperata la dignità umana (grazie Gregory), io direi di fare per un po’ le serie. Pochetto pochetto, vista la tematica che ci ritroviamo ad affrontare per mia decisione. Che posso dirti se non “grazie”, a questo punto? Ma di cuore, ma sul serio.  Perché questa violenza, è proprio come dovrebbe essere un rapporto del genere. Non c’è nulla di bello o di poetico, nulla di dolce. Ma non c’è nemmeno una condanna a tutti i costi, un porre l’accento sull’orrore che una simile scena dovrebbe far sentire a tutti (ma ci arrivo anche da sola che lo stupro è sbagliato, non ho bisogno di suor maria bigotta che mi faccia un prontuario religioso su quanto sia peccato mortale.). L’autrice ci lascia, a noi lettori, a giudicare da per noi, ci mette davanti ad un rapporto mostrato con crudezza, senza giudizi di sorta: in fondo è un animale quello che si sta accoppiando, e che pensieri dovrebbe avere un animale? Dovrebbe fare dei preliminari? Dovrebbe fumarsi una sigaretta dopo? Dovrebbe ululare disperato alla “mioddio che sto facendo con questo povero essere umano che invece dovrei misericordiosamente mangiarmi, per la salvezza mia e dell’umanità tutta visto quanto è stupido, lo stupro è maaaaaaaaaaaaaaale!”
Sì, lo stupro è male, ma qui ad un certo punto sembri quasi dimenticartene.
Perché tutta questa bruttura e questo orrore viene fatto solo per amore. Per un amore struggente e totalizzante che va oltre la rabbia cieca dell’uomo. E mai come ora Remus è stato umano, mai come adesso si è lasciato guidare dalle proprie certezze istintive. Che a dispetto di tutto lui Sirius lo ama e lo vuole vivo.
Beninteso che secondo me se non lo amasse tanto se ne sarebbe sbattuto la minchia. Non è che Remus sia tutto sto filantropo che vuole sembrare, di sbranare un povero innocente lì per lì, dominato dalla bestia, se ne fotteva. Poi dopo arrivava la paura di finire nei casini LUI, ma di quello morto…

Che gliene fregava?

Remus è forte, d'accordo, ma questa forza la tira fuori solo grazie ad altro.
Per noi questo è chiaro (per Sirius ovviamente un po’ meno, ma gliene vogliamo fare una colpa?) e tutta questa cieca violenza raggiunge vette di tenerezza così struggente da fare più male del dolore in sé. E qui si vede il vero talento, caspita, nel riuscire a descrivere con assoluta crudezza e occhio spietato da bestia una cosa brutta ma così tenera.
Uno stupro fatto per amore, e chi l’avrebbe mai creduto possibile?
Menzione d’onore a un Sirius tenerissimo.
Giuro, in questo capitolo se non l’avessi già amato con tutte le mie forze me ne sarei innamorata nuovamente! XD Ho messo il sorrisino scemo ma giuro che non sto scherzando. Qui Sirius torna quasi bambino. Anzi, io leverei addirittura il quasi. Una cosa che si sposa così bene con la dimensione fanciullesca dei sottotitoli, e con le parole di questa filastrocca per fanciulli che permea l’aria, che è davvero come vedere un bambino. Un bambino a cui si può perdonare tutto, persino (e tu lo sai quanto questo significhi per me) le lacrime. Perché le lacrime di questo Sirius io me le aspettavo dall’inizio e quasi lo incitavo a sfogarsi. Perché il dolore era davvero troppo grande e perché lui si stava veramente sforzando di non lasciarsi andare. Non è un piagnone, Sirius, per lui piangere è una grande umiliazione. Preferisce lasciarsi uccidere dalla paura, da un folle terrore, piuttosto che sentirsi gli occhi bagnati. Però qui non può fare altrimenti, perché è tutto troppo da sopportare. Persino la sua famiglia che lo guarda con biasimo, persino quella casetta così carina che assume forme spaventose. Sembrano proprio quelle fantasie dei bambini al biuo da soli nella loro stanza che chiamano la mamma per via del mostro sotto al letto o dentro l’armadio. Ma la mamma non c’è e se c’è nn lo aiuterà.
E il mostro non scomparirà solo accendendo una lampadina.
Occorrerà attendere l’alba.
E io l’ho attesa con ansia, contando ogni minuto che ci separava dalla fine di tutto questo. Perché sarò morbosa e ne faccio un vanto, però è impossibile non desiderare che tutto finisca il più presto possibile. E’ un capitolo che fa male, ma lo fa con una tale tenerezza che ti viene da pensare “Ma costei è una professionista?”
No, e nemmeno ti reputi tale, e la cosa mi fa incazzare come una biscia! XDDDDDD

Di: TwinStar (Firmato) - Data: 29/01/2007 11:04 - A: Mosca cieca (La Preda. )

Recensione dei primi due capitoli goduriosamente ammassati (perché CIU’ is meglio che UAN e perchè Mary è stata convinta fino a metà recensione che fossero veramente un capitolo finchè non era a metà - ma questo forse non dovevo dirlo! XD)

Mhm, dovevo studiare ma naturalmente non mi andava, di scrivere vorrei mettermi a fare qualcosa su Nasuto perché Harry Potter mi ha un po’ stufata e poi non mi commentano per cui posso seguire le mie voglie senza farmi rompere le scatole da chicchessia, ma sto così uscendo scema per capire la personalità di Itachi che sto arrivando al punto paradossale di dire “Cazzo, ha fatto bene a sterminare la sua famiglia, lo capisco, l’avrei fatto anche io”, per cui ho preso una pausotta come tutti meriterebbero.
E ho deciso di trovare una mezz’ora per farti queste recensioni.
Ringrazia Itachi e il suo cervello contorno! XD
Dunque, che dirti?
Innanzitutto che essendo io la malata che ti ha chiesto questa tematica (spargendo cuoricini su tutta la vallata nel momento in cui hai risposto: “va bene”) penso di dovermi prendere la maggior parte dei biasimi di qualunque tipo che ti potrebbero/sono arrivati/arriveranno. Ragazze, è colpa mia, fatevene una ragione, sono io quella che da piccola è stata picchiata/l’hanno violentata/ha battuto la testa/ha varie parafilie e traumi infantili da far impallidire i prontuari di Freud. Boll è una persona normalissima. Ha una famiglia normale, dei bambini bellissimi che non sevizia e non nutrono il bisogno di chiamare il telefono azzurro, un marito (bello bello! XD) che il massimo che le fa per causarle traumi è fregarle il pc con cui deve fare cose importanti come chattare con me e scrivere queste meraviglie. Non ha una turba misteriosa da mandare al Dottor House. E’ una persona splendida, paziente, umile (non ho mai visto una persona così brava tirarsela così poco), sensibile al punto da lasciarsi un po’ abbattere da simili recensioni “amene” che implicitamente ma neppure tanto le danno della morbosa. E’ una santa. Se non ci fosse la si dovrebbe inventare.
Ma anche se in effetti pazza lo fosse, e se davvero me ne importasse qualcosa di chi passa giusto il tempo di dare giudizi morali soffermandosi solo alla tematica in una storia che ha vette di poesia così alte nella sua bestialità che il vero perverso è chi non ce le vede… Dicevo, se tutte queste cose fossero degne della mia attenzione, probabilmente mi metterei a difendere il tuo lavoro, ma la verità è che basta LEGGERLO il tuo lavoro per capire che si difende benissimo da solo.
E il non capirlo denota semplicemente che non si è letta la storia.
E allora si può pure passare avanti senza curarsene.
Per cui mi piacerebbe dedicare il resto della recensione alle MIE impressioni su questo primo capitolo. Innanzitutto non mi dovrei nemmeno soffermare sulla scelta del titolo. Gh gh gh, ma è splendido! Meraviglioso! Superbo! Solo una mente eccelsa poteva pensarci. Naturalmente parlo dei MIEI sottotitoli legati al gioco, hahahaha.
No, sto scherzando, mi riferivo al titolo di Stephen King! ^_^
Anche se, ammettiamolo, i miei titoli sono meravigliosi.
(Concedimelo, non mi recensisce nessuno! XD)
E’ veramente potente, anche se sai che non sono una fan di Stephen King riesco a capire che non avresti potuto cercare un titolo più appropriato per questa meraviglia. Come ogni titolo veramente azzeccato, ti apre un mondo che nella fic non è descritto, ma che si deve raggiungere con tutta una serie di interpretazioni meta-testuali che solo le persone con grandi capacità possono tirar fuori senza risultare incomprensibili! ^_^

Che dire?
Che mi piace il tuo Remus?
Ma non sarebbe un po’ banale?
Vabbè ma diciamolo lo stesso. Mi piace il tuo Remus. Che qui invece di fare il mastro burattinaio una volta tanto attraverso la bestia che sta prendendo il sopravvento su di lui VIVE per una volta. Ok, vive in maniera negativa, si arrabbia, prova rancore, coi sentimenti che strabordano dalla Tasca, ma è umano. E dannazione, ci si dimostra che Remus non è una specie di cyborg beota e ghignante sempre carino, lo si mostra come uomo.
Come uomo bestiale, ma d’altronde Hobbes ci insegna che “homo homini lupus”. Ha! C’è anche il lupo! XD
Basta, la smetto! XD Insomma, mi piace questa contrapposizione di bestia-umana e di uomo-spento: che deve sempre fare la cosa giusta, che deve sempre reprimersi. Ovvio che poi esplode. E stavolta Sirius gliel’ha fatta mica da ridere. Sirius, che è il solito testa di caçço di sempre, pace all’anima sua. Che con la solita gaiezza fa le stronzate e poi si guarda bene dal capire perché sono tutti così arrabbiati. E’ di un candore che affascina questo Sirius. Uno ci si dovrebbe incacchiare, e probabilmente fossi al posto di Remus mi ci incavolerei anche io, ma non riesco a fare a meno di pensare, da esterna, a un bambino che ha semplicemente fatto un gioco quindi l’intera cosa da un lato perde importanza (quando ci sono le parti con Sirius a malapena lo trovi importante), mentre nelle parti con Remus ti ritrovi tutto il peso di una colpa incancellabile e imperdonabile. E vieni sbattuto dolorosamente da una parte all’altra con questo PoV altalenante. Un capitolo dedicato a uno che vede l’accadimento di una cosa spaventosa.
Subito dopo l’altro che la butta via come una cacchiata.
E come lo vogliono trovare un accordo questi due? Ovvio che una soluzione razionale è difficile trovarla, ovvio che Remus rifugga il dialogo. Anche perché sa che non servirebbe a niente, sa che Sirius non ha imparato nessuna lezione ed è forse questa la cosa che lo fa più infuriare. Per Sirius tutto si cancella subito, il passato non esiste, non è importante, bisogna sempre guardare avanti. Remus al contrario rimastica e analizza per non sbagliare più (anche se già di suo sbaglia così poco….). Da un’accoppiata del genere non possono che nascere scintille.

C’è il cane, Felpato.
Ed è interessante la differenza tre le due bestie. Con Sirius che si lascia guidare dall’istinto del cane, non lo imbriglia, lo ascolta, ci si lascia guidare al punto che la trasformazione è così fluida da perdersi nelle ombre di un bosco allagato di luce, e Remus invece che da una vita cerca il controllo di quella parte poco razionale di sé. Perfettamente in linea coi personaggi direi, e nulla mi leva di capoccia il pensiero che se anche Remus, come Fenrir, accettasse quella parte di sé, le trasformazioni sarebbero più semplici e “fluide”.
E poi c’è questa bestia a caccia, con la sua voglia di sangue, il suo desiderio di istintività (non importa di che natura, ma più che altro di sete di sangue, come folklore vuole (detta così sembra che pensi che i licantropi siano adorabili peluches! XD), che è così umano e così poco umano al tempo stesso da mettere i brividi. Si vede che sei una fan del re del brivido! XD Sai mettere tensione in quello che scrivi con frasi secche, incisive, ma decisamente molto efficaci (ehi, non mi piacerà Stephen King ma ho letto suoi libri, so quel che scrivo! XD). In questo tipo di storie sei la regina incontrastata…… Peccato che sprechi sto talento per NON scrivere una Itachi/Sasuke come cristo comanda.
Ti odiooooooooo! XDDDD

Alla fine dovrei mettermi a fare il solito blabla su quanto tu sia brava, su quanto ti invidi, su quanto ogni parola sia meravigliosa e si pieghi ai tuoi ovviamente MORBOSAMENTE GRATUITI voleri, ma non sei stanca di farti dire sempre le stesse cose? Basta! XD
Vado a farmi un tè e poi continuo con la recensione.
Sei sempre splendida.

Di: Lori (Firmato) - Data: 16/01/2007 15:52 - A: Ogni bel gioco dura poco (L’alba)

Chiedermi di commentare una cosa del genere è davvero pretendere troppo da me. Ogni volta che leggo qualcosa di tuo, penso che davvero, non sia possibile scrivere meglio di così. E poi tiri fuori dal cilindro capitoli come questo e mi insegni che esiste un margine di miglioramento persino alla perfezione. Per cui immedesimati nel mio disagio, e renditi conto che qualsiasi tipo di commento che potrei mai fare su quello che ho appena letto, se anche ne avessi le facoltà mentali e non fossi impegnata a cercare di calmare l'emozione, sarebbe sempre e comunque riduttivo. Davvero, non è per lusingarti, non che non te lo meriteresti. E' solo che non saprei cosa dire, e come dirlo. E' una delle cose più fottutamente emozionanti che abbia mai letto, e concedimi la forma un po' inglese della frase, ma rende l'idea come poche.
Se solo penso alla "foglia color bronzo incollata al piede nudo tra il malleolo e la pianta" mi vien voglia di innalzarare ringraziamenti lassù a chi di dovere per avermi concesso la gioia di leggerti. 
Temo che dovrai accontentarti di questo mio commento quanto mai vago, accompagnato da tutta l'ammirazione di questo mondo. Mi auguro con tutto il cuore di rileggerti presto, qualsiasi cosa tu scriverai.
Per il ritardo, è valsa assolutamente la pena aspettare. Per la storia che stavo scrivendo... beh, non è venuta poi così angst, essendo io a scriverla, e in ogni caso, mi vergognerei come una ladra se tu la leggessi. Più o meno come un bambino di quinta elementare che passa il suo miglior tema a un premio Nobel per la letteratura. Abbi pietà di me! ^_^
Renditi conto che non è umano scrivere così bene. Che ci fai tu su un sito di fanfic amatoriali, quando è pieno di scrittori che hanno un quarto del tuo talento e campano di libri?

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