Oh-mio-dio!
Meravigliosa, leggerla è stato come un flash improvviso.
Sono così tremendamente veri.
Draco sull'orlo di quella terrazza, con la consapevolezza che non si getterà mai eppure il desiderio costante di farlo, l'attrazione irrefrenabile per il vuoto. Il suo bisogno di sporgersi, per osservare quel biancospino, e la sua rabbia, ridotta ad una debole rabbia, perché effettivamente è tutto così stupido, così inutile da un certo punto di vista. Perché tutti loro si sono condannati con le proprie mani.
Pansy che lo osserva, impotente, sapendo bene di non poter fare nulla per lui nonostante sia lei a volergli dare tutto. Ma forse non lo vuole abbastanza, altrimenti sarebbe salita con lui su quel parapetto. Chissà cosa desiderava quando ha accettato quel ruolo, quando ha accettato di essere una regina, ma anche una sostituta, vorrei quasi dire una prostituta pagata per quel non-amore con attenzioni inutili. Chissà se se ne rendeva conto, o era cullata dalla inutile speranza di riuscire a cambiare lei le cose. Forse è lei più di tutti che mi fa una gran pena. Essere stata mandata tra le braccia di Draco dal suo stesso rivale e averne il riflesso costante addosso, c'è di che distruggerti.
E Harry, oh sì un fottutissimo stronzo. Un fottutissimo misero stronzo. Avrà la sua luna, ma la luna è solo un satellite freddo e deserto. Non voleva essere anche gay, ma non voler essere quello che si è autolesionismo. Beh, ha fatto da solo quello che non è riuscito a Voldemort, si è ucciso. Soffocandosi dietro a pietose bugie e vivendo una vita apparente seppellito dai rimorsi e dai se.
Come Draco che cerca nell'adrenalina del vuoto un segnale di vita, quando in fondo sa di averlo perso un millennio prima. E gli manca, come gli manca Harry, come gli manca l'idea di Harry, come desidera qualcosa di lui, fosse solo il ricordo, anche se "E' semplice nostalgia increspata da un vento velenoso".
E tutto quello che si può fare e piangere, piangere ancora, senza avere la forza di scuotere l'immobilità stagna delle loro vite e aspettare che qualcos'altro ponga fine al tutto. Vittime della paura. E dell'intrinseca incapacità umana di dare e prendere un po' di felicità.
Le immagini che hai usato, le scarpette, il vento, i disegni per libri per bambini, stupende.
E' Bellissima.
E come avrei voluto scriverla io una cosa del genere, la sento così vicina, anche se è decisamente molto meglio così perchè hai fatto un lavoro veramente splendido e io non sono neanche in grado di commentarla.