Bellissima e straziante. Punto. Non ci sono altre parole.

Risposta dell’autore: Grazie infinite! Poche parole che mi fanno contentissima... <3

Fa brillare gli occhi, con la stessa luce un po' folle presente in quelli di Harry.
Hai trovato strano scrivere così? Non si direbbe l'hai resa molto bene.
Frasi brevi e dirette nonostante lo stravolgimento della struttura, arrivano tutte, senza perdersi.
Harry che ride, come un bambino davanti ad un giocattolo. Inzuppa le mani in quel sangue come se fosse tempera, muove le dita di quel Draco burattino facendogli recitare la sua parte del gioco.
Ed indossa una maschera rossa per ricoprire il suo ruolo in quel gioco di morte.
E la follia, come ovatta tra lui e il mondo, che rende urla le goccie e brusio i gemiti.
E nell'addio piange, ma non credo sarà solo rugiada. O forse sì. Dipende da cosa risponderai alla mia domanda.

Come troppe spesso ho un appunto, ma vorrei che fossi tu a convincermi questa volta. Perchè Harry decide di non seguirlo? Non riesco a capirlo, quindi chiedo all'autrice.

E la lunghezza è perfetta per questo lavoro che sicuramente non sarebbe mai potuta essere una drabble.(ho insistito tanto perchè non vorrei mai che ti limitassi solo per una questione di numero di parole, te l'ho già detto dai alle storie le parole che ti chiedono, fossero 30 o 30000)

Risposta dell’autore: Grazie, sono contenta, e soddisfatta di me per essere riuscita in quest'impresa e che la fic ti piaccia ^^

Come al solito direi un interpretazione perfetta, anche se il fatto che io debba convincerti mi fa andare un po' in crisi! O.o
Beh, allora... Ho immaginato che Harry si sentisse in colpa per la morte di Draco, perché non aveva tenuto gli occhi fissi su di lui, perché non era riuscito a proteggerlo, forse perfino perché non gli aveva impedito di partecipare alla battaglia. Queste e mille altre motivazioni credo l'abbiano portato alla conclusione che non poteva morire, non poteva seguirlo, tale era la colpa che l'affliggeva - perché seguirlo, si spera, significherebbe ritrovarsi, essere felici. E quindi vive. O meglio, esiste una vita fatta di rimorsi, di colpe, di odio e tristezza.
Pur sempre una vita, si potrebbe dire, ma io direi che questo è solo esistere, è lasciare che la vita passi e essere presente passivamente a tutto questo...

Tutto qui, non sono sicura di essermi spiegata bene, e spero non ti sembri una cosa campata in aria, o un finale poco bello, o non so... ^//^

Sì, sì, lo so, e hai ragione: dare alle storie le parole che ti chiedono ^^Hai ragionissimo, e infatti questa mi sembra della lunghezza perfetta, come hai detto tu - e lascio da parte la modestia per una volta :P
Ancora grazie infinite ^^ un bacio