Io l'ho capita la drabble, non l'ho trovata poi molto criptica, però è vero che non è particolarmente intensa come ci si aspetterebbe in tutte le sue parti. Non so bene, ma il secondo paragrafo mi è parso troppo didascalico e freddo ecco, impersonale. L'inizio invece l'ho trovato carino e mi è piaciuto moltissimo che Gellert ricordi lo scontro con Albus come un suo "venire a prenderlo", quella frase è davvero bella e contiene un mondo, in pochissime parole tutti gli anni passati a fare il cattivo pensando sempre a lui, e l'assenza di rancore, anzi, la gratitudine di essere stato fermato, e la consapevolezza di aver sbagliato e che l'attacco del suo Albus infondo è stato il più grande gesto d'amore che il roscio gli potesse fare, che lo abbia sconfitto non per odio ma per amore, per salvarlo prima che si rovinasse troppo. Insomma ho davvero adorato quelle poche parole, però il secondo paragrafo e l'ultimo rigo, come ti dicevo, non mi sono piaciuti più di tanto e tolgono notevolmente forza all'insieme.

Risposta dell’autore: In realtà non capisco quali sono quelli che definite "paragrafi" O_O sono 100 parole, mi sembra difficile suddividerle in paragrafi. Quindi non capisco dov'è che la drabble ti sembri manchevole d'incisività... forse nell'ultima frase. In tal caso, mi dispiace che la conclusione non ti sia sembrata abbastanza degna, comparata a tutto il resto; a me è parsa semplicemente naturale.
Comunque ti ringrazio per avermi lasciato un parere sincere e non essere passata semplicemente oltre. Le critiche costruttive fanno sempre bene.
Baciotti...

Le drabble sono una sfida continua ed io le amo e adoro *_*
Mi è piaciuta molto la parte iniziale, dove Gellert confronta il sé stesso di molti anni prima al Signore Oscuro che ha davanti; Gellert aveva molta più dignità, aveva capito che agire da solo è la cosa migliore e l'unico suo errore è stato quello di gioventù, di confidare il suo sogno ad Albus (quindi l'errore è stato quello di innamorarsi, in definitiva).
Però devo essere sincera: temo di non aver compreso la fine. Oh, meglio, rileggendola un paio di volte ho capito cosa significasse, ma non è immediatamente comprensibile >_<
Ora che però ha senso nella mia testa, la drabble assume anche un valore diverso... E mi piace decisamente di più!
E' una riflessione sugli errori e Gellert capisce che non ne vuole più fare. Non avrebbe nulla da perdere nel dire a Voldemort dov'è la Bacchetta, ma non lo fa, secondo me, non solo per amore di quel ragazzo, ma soprattutto per espiare l'errore. E così prende senso anche il titolo.

Bene, ero partita con l'intenzione di dirti: "Tesoro, non ho capito un accidente!" ed ho finito con lo scrivere la mia epifania riguardo la drabble XDDD non è immediata come dovrebbe essere una drabble, forse, ma tutto sommato non mi dispiace <3

Risposta dell’autore: Oh be', la drabble è criptica e forse un po' confusa perchè non si può pretendere che i pensieri di un vecchio rinchiuso in prigione da mezzo secolo siano coerenti. In realtà, l' "errore" che Grindelwald espia non è tanto quello della sua superbia, di aver tentato di conquistare e sottomettere il mondo, oh no!, nella sua testa l'errore più grande è stato aver abbandonato Albus. Se non l'avesse fatto, sarebbe stato tutto diverso, nel bene e nel male. E di sicuro non permetterà che un mago oscuro di seconda categoria, come Voldemort, profani la tomba di quello che per lui è stato il più grande mago di tutti i tempi... ed il suo unico amore ;)
Davvero, una volta che sbrogli i fili non c'è nulla da capire. In sintesi: Grindelwald sta accettando la morte con serenità, facendosi una risata alle spalle di Voldemort, e forse anche alla memoria di Silente, perchè alla fine quest'ultimo aveva ragione: il potere più grande e l'amore.
Grazie per il commento, tesoro *spuccia*
Baciotti...

Mmm... Purtroppo non mi ha colpita come invece hanno fatto praticamente tute le altre tue drabble: non ha l'intenstà che mi apsettavo... Al contrario di tutte le altre, questa ncssta di un seguito scritto. Mentre le altre erano uno scatto oltre la cui cornice si poteva vedere ciò che lasciavi trapelare, ciò che il lettore voleva vedere, in questa sento un muro. Un muro che può essere aperto solo da te...

Non so se sono stata chiara o meno, nel caso non lo sia stata fammelo sapere... Se vuoi ;)

Risposta dell’autore:

Oh, beh, forse non è facile capire questa drabble - te lo posso concedere XD - ma è impossibile che non ci trovi intensità.
Sono gli ultimi pensieri di un uomo che ha avuto il mondo ai suoi piedi, che è rimasto rinchiuso per oltre mezzo secolo, ed ora affronta la morte serenamente per espiare quello che giudica l'errore più grande della sua vita. E non quello di aver osato troppo, ma quello di non aver osato abbastanza, di aver abbandonato la persona che amava. Se non sei riuscita a capirla subito, è perchè i pensieri di un vecchio prigioniero centenario non possono essere altro che criptici ;)
Baciotti...