E' incredibile come questa storia, cominciata in fondo con una trama piuttosto comune nelle Drarry, e narrata in uno stile che sembrava quello di una fic romantica, molto carina e dolce, ma senza grandi tematiche di fondo, o comunque senza l'intenzione di sviluppare una profonda introspezione psicologica dei personaggi, si sia trasformata, capitolo dopo capitolo, in qualcosa di diverso.
Infatti, pur avendo mantenuto la propria falsariga ironica, divertente ed allegra, si è pian piano estesa, uscendo dallo schema del "romanzo rosa" - se così si puo' dire - per avvicinarsi di più alla vera essenza delle situazioni e dei protagonisti.
E così veniamo a scoprire che se è vero che Draco nn ha perso un'oncia del proprio fascino, è un uomo sicuro di sé, un imprenditore che gestisce un'attività che va a gonfie vele, un qualcuno che sa esattamente ciò che vuole e che ha conservato tutta la propria vena ironica, è vero altresì che dietro a tutto questo si nasconde il bisogno di dimenticare, la ferma volontà di nn sapere, di negare di aver mai visto e vissuto certe cose, quasi appartenessero ad un mondo onirico, scomparso al momento del risveglio.
E capiamo che questo suo comportamento, questo suo alzare muri invalicabili bei confronti del proprio passato e di qualsiasi cosa potesse riportarglielo alla mente, nn è che un sistema di autodifesa, sviluppato e rafforzato negli anni, per evitare i propri giorni ad affogare nel mare dei ricordi, nella nebbia dei se e dei ma, e nell'oppressione del rimpianto di ciò che avrebbe potuto essere ed invece nn è stato, cercando di nn fossilizzarsi nel rivangare il tempo che fu, ma di guardare solo verso il futuro.
Però scopriamo anche che, nonostante tutti i propri sforzi, forse nn ci è riuscito del tutto, che dentro di sé sente il bisogno di qualcuno con cui poter parlare del passato, certo di essere compreso, qualcuno in grado di riunire il vecchio Draco e quello nuovo in una sola persona, qualcuno a cui poter confessare come il suo più grande desiderio sia quello di cavalcare di nuovo una scopa e librarsi in alto nel cielo.
E allo stesso modo capiamo anche che il bisogno di Harry di una vacanza nn sia solo un modo per rilassarsi e sfuggire per un attimo allo stress della quotidianità, ma che celi invece un'insoddisfazione molto piu' profonda, un male di vivere molto più radicato ed antico, un senso di soffocamento dovuto ad una vita passata solo ad essere ciò che gli altri desideravano fosse ed a fare ciò che gli altri si aspettavano da lui, senza mai dar voce ai propri veri bisogni, ai propri reali desideri.
Ed è Draco a fargli aprire gli occhi su tutto ciò che si nasconde nel suo animo...perchè Draco lo conosce, Draco sa, senza bisogno di troppe parole o spiegazioni, perchè Draco c'era...
Quindi credo si possa affermare che entrambi abbiano in mano la chiave del vero io dell'altro.
Ora bisognerà vedere se e quando arriveranno ad ammetterlo, soprattutto con loro stessi...
Attendo curiosissima il prox capitolo.
Un abbraccio. Narcissa