Altro bellissimo capitolo, ma questa volta con un paio di perplessità :P
Prima di tutto, però, tre frasi che adoro senza mezze misure:
"I Sogni, forse, sono l’unica vera realtà."
Sì, ci credo fermamente. Nonostante mi sia lasciata l'adolescenza alle spalle da un pezzo, credo che senza sogni non si possa vivere e che non ci sia realtà che tenga, o quasi, quando la posta in gioco sono i sogni.
"<< Avevo voglia di continuare a ripetergli... Si. >> "
Dà per fettamente l'idea dell'innamoramento. Una frase così semplice e così assolutamente chiara che non penso si possa fraintenderla, anche estrapolata dal contesto. Rievoca ricordi a chi è stato innamorato, senza amarezza, indipendentemente da come una storia sia finita: è la parte più bella dell'essere innamorati.
"Volevo continuare ad amarlo e a piangere."
Credo sia quello che io ho sempre definito "totalizzante disperazione". Così adolescenziale che, quando non riesci più a disperarti ti manca... o almeno a me manca.
Arriva un momento in cui "sai" che se anche ti hanno spezzato il cuore non morirai, che il tempo cancellerà il dolore e che la vita andrà avanti comunque ed è... triste.
Non disperato, non romantico, solo triste e persino un po' noioso... e forse è per questo che le storie d'amore di carta sono migliori di quelle vere.
Tutto questo è quello che mi ha coinvolta del capitolo, che ho adorato e che ha sprimacciato un po' il curicino rinsecchito u.u
I dubbi, invece, sono di altro genere:
- Harry che cancella il ricordo di Draco per non metterlo in pericolo, per non farlo diventare il suo punto debole... e Voldemort che gli dice che era un buon motivo... ecco, tutto questo è molto romantico, ma credo che sia terribilmente OOC, per entrambi.
- Voldemort che mostra i tre ragazzi ad Harry e gli chiede se riconosce il suo amato... Draco non sa dell'amore di Harry e non posso fare a meno di pensare se in quel momento Blaise non abbia potuto chiedersi se, per puro caso, non fosse lui... mi piacerebbe indagare questo aspetto del Signor Destino. Sapeva già ogni cosa o la consapevolezza è venuta col tempo? Amo Blaise u.u
A presto! ^^
Risposta dell’autore: Ciao *___*
Sono oltremodo contenta che tu abbia colto il significato pieno delle frasi che ho lasciato cadere qui e là.
Voldemort è un personaggio strano in questa fic.
Ed è OOC...
La storia non si è necessariamente svolta nella maniera in cui si dice si sia svolta.
Il ricordo viene filtrato da chi racconta. In quel caso il ricordo è di Harry, romanzato da tutto il dolore che sente per Draco, la consapevolezza che l'aver vinto la guerra l'abbia comunque condannato.
Harry sa che perderà la memoria a quel punto, tutto ciò che vive è confuso e distorto.
Voldemort ha una doppia valenza in quel caso per me. Rappresenta il nemico che ha dato inizio a tutto, il motivo... il carnefice. Ma anche la coscienza di Harry stesso, quel ricordo che ha "ucciso" e che lo sta abbandonando, lo sta lasciando e tenta, lasciandolo, di cucire la ferita che uccidere un essere vivente poteva creare nell'animo di Harry.
"Si era un buon motivo, Harry"
Se noti... questo pensiero contorto si può capire da un dettaglio: Quando le parole sono realmente di Voldemort, Voldy lo chiama Potter. Nei ricordi invece che iniziano a confondersi e a annebbiarsi, Voldemort inizia a chiamarlo Harry. E' chiaro che non loa vrebbe mai fatto, in quel momento è già "il ricordo ucciso" a parlare. Ad abbandonarlo.
<< Lo riconosci Potter? >>
<< Per chi combatti ora Potter? >>
Poi Harry gli spiega che il ricordo lo sta abbandonando, ma nei fatti lo ha già abbandonato, si sovrappone all'immagine di Voldemort. Infatti la frase successiva diventa:
<< Si, Harry ti sta guardando... >>
<< Si... era un buon motivo, Harry. >>
Il suo ricordo, continua a ripetergli si.
Oddio è contorto, ma spero che si sia capito!
Tanto tra poco inizio a scocciarti su fb!!