Ciao! Che dire... cominciamo con questo; è meravigliosa! Sono strafelice che tu me l'abbia scritta e dedicata, perché è un quadretto così assolutamente perfetto da farmi venire voglia di leggerne ancora, ancora e ancora.
Severus. Che dire di Severus, se non che è esattamente come me lo immagino io; cambiato dalla guerra, ammorbidito dall'inaspettata gentilezza di chi gli sta accanto ma non così trasformato da gettare via la maschera da duro e cambiare totalmente i propri modi di fare. Una cosa, tra tutte, mi ha stupito, ovvero quando dice che PURTROPPO, la guerra ha fatto miracoli. E mi son chiesta 'in chi?' Chi tra tutti è stato vittima/grazia di questi miracoli? Non Neville, in cui, già durante la guerra, si intravedevano i cambiamenti che l'hanno portato a ciò che ora è. Forse in alcuni ragazzi dell'ottavo anno. Ma penso che quel purtroppo si riferisse a se stesso e alla sua nuova capacità di vedere il buono (o per lo meno la decenza, chiamiamola così) negli altri.
Neville. Neville è meraviglioso, cambiato eppure lo stesso timido e buono ragazzotto che è sempre stato. Nella storia che sto traducendo viene descritto come il più Grifondoro tra tutti e io penso che tu sia riuscita ad esprimere questo tratto di lui, anche con poche parole. Lui che è il più generoso e coraggioso, che riesce a seguire Severus e a chiedergli di stare assieme, per celebrare il nuovo anno. Come poteva, Severus, rifiutare un così generoso invito?
E poi c'è l'atmosfera generale, che lascia intuire perfettamente i cambiamenti che ci sono stati e che stanno compiendosi. La mia mente si è figurata benissimo quel tavolo dell'ottavo anno, i ragazzi tutti uniti nel tentare di passare oltre: dei sopravvissuti. Così come mi sono immaginata lo sguardo timido ma determinato di Neville, il suo nervosismo, il battito accelerato del suo cuore, prima per timore e poi per l'eccitazione. Ma soprattutto, la mia testa si è fatta un bel film sul dopo, su come Neville sfiori volutamente la mano di Severus, mentre l'uomo gli passa la tazza di tè; o il bacio che Neville darà a Severus allo scoccare della mezzanotte, in modo impacciato; e la risposta di Severus, che perde il controllo e lo attira a sé perché, in fondo, qualcosa di buono nella vita spetta anche a lui.
Ok, smetto di divagare. Spero di essere riuscita a farti capire quanto abbia apprezzato e amato questa storia! Grazie mille, davvero, per avermela scritta. Un bacione gigante, Laura
Risposta dell’autore: Son reduce dalla lettura della tua Nev/Sev, e vedo che comunque, a entrambe, non fa per nulla piacere la fine che la Zia Jo ha fatto fare al povero Snape.
Eh, già, Severus. Come può una quasi morte non cambiarlo? Già troppe morti lo hanno fatto, per prima cosa quella di Lily, che lo fa tornare da Silente, ma che addirittura prima lo aveva spinto a pregare Voldemort (se non mi confondo con qualche fic, sai com'è...) di risparmiarla. E poi la fine che lo stesso Silente lo obbliga a mettere in atto, l'uccisione dell'unico che, davvero, non ha mai smesso di credere in lui. Direi che cose del genere o ti uccidono o ti cambiano.
Il "purtroppo" nella mia testa si riferisce proprio ai ragazzi, al fatto che siano dovuti crescere loro malgado e che, una volta cresciuti e induriti, siano stati rimessi a forza in una vita che forse, per loro, al momento ha poco senso, ma che Minerva definirebbe indispensabile per la loro ripresa. Non so, questione controversa.
Neville a parere mio rappresenta proprio questa forzatura di crescita, e pensa a quanto dev'essere stato duro per lui forzarsi a divenire lo spirito della lotta, lui che coraggioso lo è sempre stato, pur nel suo modo dolce e cocciuto, ma che probabilmente mai si sarebbe sognato di essere un leader.
Eh, il dopo... diciamo che fatico parecchio a pensarlo, un dopo, ma la tua visione/desiderio potrebbe rappresentare un buon inizio :D
Un bacio gigante anche a te, e sì, ovvio che si capisce l'apprezzamento, che mi lascia interdetta, considerato che non pensavo proprio ad un accoglimento così caloroso. Grazie. Davvero. Ly.